Nella mia parrocchia è invalsa la moda di fare la comunione anche due volte al giorno e molti la fanno anche senza confessarsi mai o quasi. Le chiedo, padre, chi riceve la comunione deve prima confessarsi? Oppure basta confessarsi una volta ogni tanto? Grazie di cuore. anziano abbonato
Il sacramento della penitenza o confessione non è uno “smacchiatore” che si applica velocemente su un abito e la macchia sparisce. Esso è il sigillo di Dio su un meditato e radicale cammino di conversione come la parola “penitenza” sottintende. L’elemento fondamentale del sacramento è la conversione, il cambiamento di vita, la confessione dei peccati ne è la conseguenza. Ne segue che è giusto che la chiesa ribadisca ogni tanto che il fedele, “raggiunta l’età della discrezione, è tenuto all’obbligo di confessare fedelmente i propri peccati gravi, almeno una volta all’anno” (CdC 989). Di peccati gravi ne possiamo commettere tanti nella nostra vita, come ne possiamo commettere pochi o nessuno. Ne consegue che è necessario che ci confessiamo ogni qualvolta la coscienza si sente appesantita da peccati gravi.
Il sacramento della penitenza o confessione va ricevuto solo se ci sentiamo in peccato mortale, se cioè con gesti inopinati abbiamo interrotto il flusso della grazia e siamo spiritualmente morti. Il sacramento dell’eucaristia è quel sacramento che ci mette in comunione con il Signore Gesù donandoci il suo corpo. Questo esige che sia ricevuto con le debite disposizioni di grazia, cioè senza il peccato grave. Quindi prima di accostarci all’eucaristia è necessario purificare la nostra anima eliminando il peccato. Tuttavia la confessione e l’eucaristia non sono correlate l’una all’altra ma indipendenti. È necessario confessarsi solo quando si è in peccato grave e bisogna comunicarsi con l’anima pulita e sgombra dal peccato.