PIZZA POVERA PER UN PAPA RICCO D’AMORE

Dopo papa Wojtyla, nel 2003, anche papa Francesco ha avuto modo di apprezzare l’arte gastronomica di don Franchino, il noto e stimato pizzaiolo teramano titolare dell’omonimo locale situato a Castelnuovo Vomano. Un apprezzamento simbolico visto che Franco Cardelli, alias don Franchino, ha donato al pontefice una pizza in ceramica, rigorosamente di Castelli, firmata dal maestro Ivano Pardi. La ricetta della pizza raffigurata nel piatto in ceramica – messa in menù e particolarmente apprezzata dai clienti – è stata appositamente realizzata per papa Bergoglio avendo come obiettivo l’utilizzo di ingredienti poveri: una vellutata di castagne con sopra una marmellata di cipolle. Due ingredienti poveri, appunto, ma nello stesso tempo ricchi di proprietà benefiche. Il tutto nel segno degli insegnamenti del santo di Assisi e del papa argentino, da sempre suo grande devoto al punto di assumere il nome pontificale di Francesco, primo nella storia della chiesa. “È stato un incontro emozionante – ha commentato Franco Cardelli – sua santità è una persona straordinaria, ricca di amore, dolcezza e umanità. Si vede che ha il cuore illuminato da Dio”.

Don Franchino, nell’incontro a Santa Marta, ha raccontato al pontefice la scelta di mettere su famiglia dopo essere stato molto vicino alla vita consacrata. Otto anni di seminario e poi la non facile decisione scegliere la laicità e quindi la professione di pizzaiolo. “La sua reazione quando ha visto la pizza in ceramica? Mi ha chiesto il perché di un piatto così grande e io gli ho risposto che per una grande persona come lui ci voleva necessariamente un grande piatto… Abbiamo riso e parlato come se ci conoscessimo da una vita…”. Il fratello disabile di don Franchino, Maurizio Cardelli, presente anche lui alla messa a Santa Marta e al successivo incontro, ha invece donato al papa una maglietta da pizzaiolo. L’incontro è terminato con un abbraccio fraterno e l’invito rivolto al pontefice a gustare dal vivo la pizza francescana. Questa volta, però, servita ben calda e croccante da don Franchino nel suo locale a Castelnuovo.