LA POPOLAZIONE RIVIERASCA DELLE BOCCHE DI CATTARO NELLA SECOLARE LOTTA CONTRO I TURCHI SI È SEMPRE AFFIDATA ALLA SUA PROTEZIONE. A TESTIMONIANZA DELLA GRATITUDINE RIMANGONO OLTRE 2500 EX VOTO I santuari in genere si trovano in luoghi di grande suggestione naturale. Quello che visiteremo questa volta, anche se virtualmente, ce ne dà una ulteriore conferma. Mi riferisco al santuario della Madonna dello Scalpello che si trova presso la cittadina di Perast in territorio montenegrino. Un titolo originale dovuto alla forma della piccola “isola” su cui sorge. Ho virgolettato volutamente il vocabolo per far capire che non si tratta di un naturale lembo di terra in mezzo al mare, ma di un’isola fatta dall’uomo. Difatti è l’unica isola artificiale di tutto l’Adriatico, incuneata in un meraviglioso fiordo (insenatura marina, ndr) delle famose Bocche di Cattaro (particolari golfi stretti e tortuosi della costa dalmata, ndr).
Chi non ha mai sentito parlare di quest’area tanto incantevole del Montenegro? La sua proverbiale bellezza ha ispirato famosi scrittori come Marguerite Yourcenar, George Bernard Shaw e Lord Byron, che le hanno attribuito appellativi come: sposa del mare Adriatico, fata del mare, il golfo più bello del mondo, la bella bocca del Mediterraneo. Ed è proprio in questo paradiso terrestre che si colloca il nostro santuario, peraltro visitatissimo da pellegrini e turisti.
L’isola è stata costruita dai pescatori del posto, che anno dopo anno hanno depositato materiali sulla base di un piccolo scoglio preesistente. In realtà, da documenti storici risulta che in quel luogo, fino al 1452 vi era uno scoglio. Solo in seguito le cose hanno assunto nuova conformazione geologica. La popolazione attualmente fa parte della repubblica del Montenegro, ma fino al 1700 è stata sotto la dominazione veneziana. Anche per questa ragione gli abitanti sono in prevalenza cattolici.
Come ha avuto origine il celebre santuario? Si narra che il 22 luglio 1452 sullo scoglio di fronte a Perast venne rinvenuta una bellissima immagine della Madonna. I marinai volevano costruirle un santuario. Ma non c’era spazio. Allora cominciarono a trasportare materiale a ridosso del faraglione, fino a quando non ottennero una sufficiente piattaforma dai contorni perimetrali simili alla forma di uno scalpello. Su quella piattaforma eressero santuario e annesso convento.
La chiesa attuale, dedicata a Maria santissima assunta in cielo, fu costruita a più riprese dal 1630 al 1725. L’interno è impreziosito da stupende opere di artisti italiani. A motivo delle numerosissime opere pittoriche realizzate sulle pareti e sul soffitto della chiesa qualcuno ha scritto che l’interno della chiesa è una sfarzosa pinacoteca. Uno storico ha sintetizzato così i momenti storici del santuario: “La popolazione rivierasca delle Bocche di Cattaro, soprattutto nella sua secolare lotta contro i turchi, si è sempre affidata alla protezione della Madonna dello Scalpello; e a testimonianza della gratitudine dei locali rimangono oltre 2500 ex voto, soprattutto marinari: fra di essi quello di un antenato di san Leopoldo Mandic, nativo della vicina Castelnuovo e molto legato al santuario. Ancora adesso viene celebrata con grande solennità la festa del 22 luglio, anniversario del rinvenimento dell’immagine della Madonna; e il momento più suggestivo della festa è dato da una processione di barche lungo il fiordo”.
La Madonna dello Scalpello è di una dolcezza sconfinata. Suscita ammirazione e devozione. È rappresentata seduta. Sulla mano destra regge il bambino Gesù, la mano sinistra invece indica amorevolmente al visitatore il suo bambino. L’azzurro del manto spicca sullo sfondo rosso. Da studi effettuati in loco sembra che l’odierno altare maggiore su cui è collocata la sacra immagine “si trovi sulla scogliera sulla quale il quadro è stato ritrovato”. Per concludere riporto qui due strofe dell’inno alla Madonna dello Scalpello:
Ah, consolaci, potente / Madonna dello Scalpello / dallo scoglio dal quale volesti / che il santo tempio ti risplendesse. / Salve Regina / del mare bocchese / rosea aurora / scudo della nostra fede.