Ci sono molti fattori di inquinamento della società del benessere. Uno, che negli ultimi tempi sta crescendo fino a raggiungere livelli di guardia è quello costituito dai farmaci e dai loro principi attivi che, se da una parte possono garantire dei benefici alle persone che se ne servono, dall’altra rientrano nell’ambiente per un errato smaltimento (ad esempio dei farmaci scaduti), oppure tramite il sistema fognario perché espulsi dall’organismo quando non perfettamente assorbiti. Questo nuovo inquinamento, più di altri, attraverso l’acqua e la terra spesso contamina anche i cibi che poggiamo sulle nostre tavole. Gli esperti sono divisi e se da una parte ci sono quelli che rassicurano sui possibili danni alla salute, perché le concentrazioni rilevate nell’ambiente sarebbero inferiori a quelle necessarie a determinare un effetto sull’organismo, dall’altra ci sono coloro che sostengono che anche dosi minime potrebbero danneggiare i soggetti più vulnerabili (bambini in testa). I dati ufficiali saranno disponibili solo tra un paio di anni, quando è prevista la fine dello studio europeo Pharma. Intanto, però, al teatro sociale di Piangipane si accendono i riflettori su questo argomento grazie alla conversazione con la professoressa Elena Fabbri dal titolo Inquinamenti emergenti: i residui di farmaci in ambiente.
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