AMORE E ODIO TALVOLTA SI OPPONGONO FRONTALMENTE, TALVOLTA SI ALTERNANO NELLA VITA DI UNA STESSA PERSONA, TALVOLTA INFINE SI SUCCEDONO NELLA VITA DI UNA COPPIA Amore e odio: ecco un binomio intorno al quale si è soffermata la riflessione dei sapienti di tanti popoli di tutti i tempi. Anche la letteratura sapienziale biblica offre alcune riflessioni in merito, capaci di proiettare luce nuova sul nostro vissuto. Sappiamo che talvolta tra i due estremi si intende comprendere tutto quello che caratterizza, in bene e in male, la vita dell’uomo sulla terra. Chi è saggio non pretende di vivere solo nell’amore di Dio e del prossimo, ma sa che deve fare i conti anche con l’odio che non raramente sta in agguato anche nella sua vita.
LA SINTESI DEI CONTRARI “L’odio suscita litigi / l’amore ricopre ogni colpa” (Pro 10,12). Abbiamo certamente sperimentato tutti la verità espressa da questo proverbio. Amore e odio, infatti, talvolta si oppongono frontalmente, talvolta invece si alternano nella vita di una stessa persona, talvolta infine si succedono nella vita di una coppia. In genere si dice che i litigi sono provocati dall’ira o dalla prepotenza. Ma forse essi hanno una radice più profonda: l’odio, che sconvolge l’animo di una persona e gli toglie ogni capacità di controllo. Certi dissidi, soprattutto là dove l’amore regnava più forte, come è quello tra due sposi, possono scaturire solo dall’odio che ha scasato l’amore e regna ormai sovrano. Dell’amore il proverbio presenta una faccia particolare: non dice che l’amore è cieco, che l’amore è bello; dice semplicemente che l’amore ricopre ogni colpa, cioè è incline al perdono. Esattamente quello che dirà l’apostolo nel cosiddetto “inno all’amore” (v. 1Cor 13) o addirittura quello che scrive l’apostolo Pietro: “L’amore copre una moltitudine di peccati” (lPt 4,8).
LE INSIDIE DI CHI TI VUOLE MALE
“Chi odia si maschera con le labbra / ma nel suo intimo cova inganni” (Pro 26,24). Il proverbio ci mette in guardia da una triste eventualità: quella di incappare in persone che hanno imparato a nascondere l’odio che covano: lo fanno in molte maniere, soprattutto utilizzando parole dolci ma insincere. Non ci si premunisce mai abbastanza con persone siffatte perché, in genere, dotate di facoltà eccezionali, esse si mettono a servizio della menzogna e della cattiveria. Sotto la pelle di un agnello ci può stare la stoffa di un animale rapace: rapace e insaziabile! Sì, perché costoro dimostrano di non essere mai soddisfatti del male che provocano nel loro prossimo. Il proverbio viene completato con queste espressioni: “Anche se usa espressioni melliflue, non credergli / perché nel cuore egli ha sette obbrobri / Chi odia si nasconde con astuzia / ma la sua malizia apparirà pubblicamente”. L’invito dunque è a non cadere nelle reti ingannatrici di costoro, rifiutando anche il minimo assenso. “Sette obbrobri” sta a indicare un numero indefinito di mali, di cui è capace chi ha abbandonato il timor di Dio e ha intrapreso la via della menzogna.
NON POTETE SERVIRE DUE PADRONI
Il binomio amore e odio ricorre anche in questo ammonimento di Gesù, che fa parte del grande discorso della montagna, riferito dall’evangelista Matteo: “Nessuno può servire a due padroni, o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure preferirà l’uno e disprezzerà l’altro; non potete servire a Dio e a mammona” (Mt 6,24, ma anche Lc 16,13).